365 giorni. Un anno senza di te (o insieme a te?).
Più volte durante questo lungo, lunghissimo anno, ho pensato che forse sarebbe stato più facile dimenticare, fare finta che tu non fossi mai esistito e andare avanti.
Ma poi ho capito che tu, piccolo Lorenzo, meriti di essere raccontato, è giusto che tutti sappiano quanto sei stato importante per me e per il tuo papà e quanta felicità ci hai regalato.
Ricordo la gioia nel vedere quella parola sul test di gravidanza "incinta", e quasi non mi sembrava vero.
E poi l'emozione nel vederti crescere, ecografia dopo ecografia. Quante risate quando ti sei fatto fotografare con il pollice in su, come a dire " tutto ok, state tranquilli che io sto bene". E poi quando abbiamo scoperto che avevi il pisellino, da subito abbiamo deciso che ti saresti chiamato Lorenzo. Ti sei fatto vivo presto con i tuoi calcetti e ogni volta era bellissimo sentirti così presente.
Ti aspettavamo tutti, mamma, papà, amici e parenti, con tanta, tantissima gioia.
E poi, quel giorno, senza troppo preavviso, come un fulmine a ciel sereno sei arrivato. Troppo in fretta e troppo presto.
Lo sapevamo ancora prima che nascessi che saresti stato troppo piccolo per vivere in questo mondo, anche se non ci volevamo credere. Ho combattuto fino alla fine, così come hai fatto tu, e ho litigato con la ginecologa perché volevo che trovasse a tutti i costi una soluzione, ero pronta a qualsiasi cosa pur di riuscire a tenerti ancora un po' al sicuro, nella mia pancia.
Alla fine ci hanno provato anche i medici, ma non è bastato, e così sei arrivato.
Ricordo benissimo le parole che mi ha detto il tuo papà appena ti ha visto "è bellissimo" e lo eri davvero con quel tuo nasino bianco.
E poi, nei pochi minuti che sei rimasto con noi, hai stretto la tua minuscola manina come se, nella tua estrema dolcezza, volessi farci il tuo saluto (o così mi piace credere).
Mi manchi tanto fagiolino e mi dispiace non aver avuto la possibilità di passare più tempo insieme a te.
Ti ringrazio, per tutte le emozioni che mi hai regalato, e per avermi insegnato tante cose: a non dare mai niente per scontato, a dare alle cose il giusto peso e a farci caso, quando si è felici. Mi hai fatto capire quali sono le persone che contano davvero e quanto sono fortunata ad averle vicine.
È passato un anno da quando ci siamo salutati, ma sento che ci sei e so che ci sarai per sempre, dentro al mio cuore.
Condividere così apertamente la mia storia è stato difficile, ma ho deciso di farlo perché vorrei che il tabù su questo argomento sparisse. Mi piacerebbe che tutte le donne, le mamme, che si trovano a vivere una simile esperienza possano parlarne apertamente, se lo desiderano.
Senza sentirsi in colpa e giudicate.
E forse, in questo modo, riescano a sentirsi meno sole.
Mamma A.