Il 13 Maggio 2020 scopro di essere incinta e sono la persona più felice di questo mondo perchè per me è un sogno che si avvera.
Alla 12ma settimana faccio il pre natal safe, scopro di aspettare una bimba e che sta bene.
Ma la mia piccola sta bene fino alla 14ma settimana perchè a metà luglio inizio ad avere perdite.
Mi reco in ps (ero in ferie in montagna) e mi dicono che tutto è a posto, le perdite sono dovute alla piaga che ho sul collo dell’utero.
Il mio ginecologo riesco a sentirlo solo via mail (fatto così dalla prima visita) e mi prescrive ovuli.
Io cerco di mettermi calma e con ovuli sembra andare meglio.
Ero in cassa integrazione, mi chiamano al lavoro per le ultime due settimane di luglio.
Sento il gine e mi dice che posso lavorare (faccio impiegata).
Il 28 mi reco nuovamente al ps dell'ospedale più vicino perché le perdite aumentano e diventano rosse.
Ginecologa un po’sgarbata mi dice la stessa cosa, perdite per colpa della piaga, la mia bambina sta bene.
Il 30 torno in ps perché era come se avessi il ciclo, (arrivo in ambulatorio e vedo due medici,quella del 28 e un altro medico)
La donna mi chiede sgarbatamente cosa faccio ancora lì, le spiego e lei si gira verso l'altro medico alzando gli occhi al cielo (della serie che due maroni).
Vengo visitata in modo molto molto sgarbato e mi sento dire testuali parole: va tutto bene, le perdite possono essere rosa, rosse, rosate, scure, ocra e sono dovute alla piaga, se mi credi bene, altrimenti non so cosa dirti; ed io scoppio a piangere.
Decido di mettermi spontaneamente a riposo (nessuno mi ha mai detto di farlo) cercando di rimanere calma perchè mi hanno già visitata tre medici diversi e tutti mi dicono che la mia piccola sta bene.
Le perdite continuano ed io non sono per niente tranquilla.
Il 6 agosto rivedo finalmente il mio gine, mi dice che va tutto bene, ma mi mette in gravidanza a rischio (!) e mi dice di bere di più perchè c’e’ poco liquido.
Il 12 agosto torno in ps perchè mi accorgo di avere rotto le acque, vengo visitata dal famoso medico (quello del: va tutto bene, le perdite possono essere rosa, rosse, rosate, scure, ocra e sono dovute alla piaga, se mi credi bene, altrimenti non so cosa dirti;) e dopo vari test e tamponi vengo ricoverata per rottura prematura delle membrane, mi viene detto che l’aborto è inevitabile e che rischio di prendere una infezione, il tutto ovviamente senza nessuna parola di conforto).
DA QUI IL BUIO.
Fortunatamente mi hanno messo in una camera da sola ed il mio compagno ha potuto sempre stare con me (almeno in questo hanno avuto un minimo di cuore).
Scopro poi che ci sono altre due mamme nella mia stessa situazione e sono in camera con altre mamme e senza il loro compagno.
Preciso che dopo essere stata portata in camera alle 09:30, nonostante le numerose richieste riesco a parlare con un medico solo alle 14:30.
Mi spiegano (senza un minimo di empatia) che devo decidere se interrompere la gravidanza e poi partorire naturalmente perchè, la mia bimba non ha più liquido e le settimane sono poche perché possa sopravvivere. Se decido di portare avanti la gravidanza devo prendere antibiotici, essere trasferita in altro ospedale che ha la TIN , rimanerci almeno fino alla 22ma settimana + 5 dopo la quale mi indurranno il parto se non avviene naturalmente.
Ho richiesto immediatamente il supporto psicologico che per fortuna ho avuto ma che non mi ha aiutata molto.
Nella mia testa un turbinio di pensieri ed emozioni, rabbia, paura, tristezza, sgomento, incredulità.
Nel reparto c’erano altre mamme che coccolavano i loro bambini ed ogni due ore di notte sentivo gli altri bambini piangere perché dovevano mangiare!
I medici esprimevano pareri discordanti, racconti di bambini che non ce l’ avevano fatta e altri che invece seppur con qualche problema anche serio erano qui con noi.
Perché? Continuavo a chiedermi il perché, come poteva essere cosi?
Non sapevo cosa fare, il mio ginecologo l’ho visto la sera per qualche minuto e anche lui continuava ad avere pareri contrastanti tra loro.
In cuor mio speravo di non dover arrivare a decidere, “speravo” che almeno questo mi venisse risparmiato e prima di andare ad ogni vista chiedevo a Dio (sempre se esiste, visto questo mondo che fa così schifo a volte) che il suo piccolo cuoricino non battesse più.
I due gg successivi sono stati un inferno, non sapevo cosa fare, o meglio, lo sapevo ma non volevo.
Durante una delle ultime visite “speravo” che il suo cuore si fosse fermato, cosi chè sarebbe stata la natura a decidere per me.
Invece batteva forte e chiaro, io mi sentivo morire, lei cercava di aggrapparsi alla vita ed io mi dicevo che se era così era PERCHE’ LEI VOLEVA VIVERE!
All’ultima visita, il 14 agosto, un’ infermiera è venuta in camera e mi ha detto: vieni che la dottoressa ti aspetta.
Sono andata, mi ha portata in sala d’attesa e lì c’erano altre due mamme che tutte contente facevano il tracciato.
Ho guardato infermiera e le ho detto: io qui non ci sto, quando la dottoressa è pronta viene a prendermi!
Durante la visita , la dottoressa alla mia domanda: “si muove?”
rispose “non tanto,e se lo fa lo fa molto lentamente perché è stanca”.
Li’ ho capito cosa dovevo fare: ed anche grazie ad una dolcissima ostetrica ho preso una decisione.
La mattina del 14 agosto mi hanno indotto il parto.
Nel primo pomeriggio iniziarono i dolori mi sembrava di dover spingere, ogni volta che facevo pipì avevo paura.
Ho chiamato l'ostetrica, è arrivata una tirocinante e mi ha portato una padella.
Non mi ha spiegato a cosa serviva (ho visto in lei tanta tristezza, non sapeva cosa dire o cosa fare e mi sono ritrovata a rassicurarla, mi ha fatto tenerezza) io avevo già capito perchè me l'aveva portata. Se avessi partorito avrei evitato di partorire mia figlia nel water di una camera d'ospedale.
Mi sono arrabbiata, le ho detto di chiamare la sua superiore e quando è arrivata le ho detto che ogni volta che avrei dovuto andare in bagno l'avrei chiamata.
Cose dell'altro mondo!
Verso sera i dolori sono aumentati e alle 22 il mo compagno è stato costretto a lasciarmi sola. Gli dissi che lo avrei chiamato quando sarebbe arrivato il momento.
Ostetrica e medico per non farmi sentire dolore e, a detta loro, per far si che non avessi un ricordo spiacevole del parto per future gravidanze, hanno iniziato a somministrarmi antidolorifici e morfina.
All’ 1:30 la mia piccola Ginevra è venuta al mondo mentre la sua mamma era talmente "drogata" da non sentire nulla e non si rendeva nemmeno conto di quello che stava realmente succedendo, eseguiva i loro “comandi”, e basta.
Non sono nemmeno riuscita a chiamare il mio compagno, forse per risparmiargli quella scena e tutto quel dolore.
Ricordo che la tv era accesa ed il mio sguardo era fisso su di lei.
Non l'ho neanche vista la mia bambina, mi hanno consigliato tutti (ostetriche, ginecologi, psicologo) di non vederla, ed io mi sono fidata di loro pensando che probabilmente ogni volta che avrei chiuso gli occhi avrei avuto davanti quell’ immagine che mi avrebbe uccisa.
Ora mi sento terribilmente in colpa, per non averla vista, stretta, baciata, coccolata e salutata.
L’ho lasciata sola.
L’ho buttata via come qualcosa di rotto.
Nessuno mi ha aiutata a scegliere se tumularla o meno, se vederla o meno.
Io in quei giorni ero arrabbiata, incazzata nera, non ci credevo, non stava succedendo davvero e per assurdo da quando sono entrata in ospedale non sono più riuscita a toccarmi la pancia, farle sentire che la sua mamma le era vicina, volevo solo che tutto finisse alla svelta.
Ora pagherei per tornare indietro.
Mi sento in colpa ogni giorno che passa, poi mi rispondo che non ero lucida e che non sono stata seguita adeguatamente fin da quando sono iniziate le perdite!
Continuo a chiedermi se dovevo rivolgermi altrove, se potevo fare diversamente, se mi avessero ascoltata, guidata, rassicurata, se mi avessero assistita diversamente, se, se,se.
La mia Ginevra stando agli esami era perfetta, pesava 380 gr, era lunga 22 cm ed era sana!
Nessuno mi toglierà mai dalla testa che qualcuno ha sbagliato, forse più persone!
Ancora oggi non ho risposte, non so cosa sia successo, i tamponi per le infezioni erano tutti negativi.
E nonostante abbia sentito diversi pareri la risposta è sempre quella!
Tu stai Bene, non è colpa tua, devi lasciarla andare, non ci devi più pensare, meglio prima che dopo, capita a tante, sei giovane, ci puoi riprovare, sei stata solo sfortunata.
Ma io volevo solo far da mamma alla mia piccola Ginevra!
Poi mi chiedo perché succedono queste cose. E’ una cosa innaturale, perchè regalarci cosi tanta gioia per poi togliercela;non è giusto!!
La mia Ginevra non deve essere dimenticata.
Il 20 AGOSTO 2021 dopo un ritardo di 4 giorni, faccio due test e scopro che sono in dolce attesa.
La gioia è tanta, la paura altrettanto, ma la speranza cresce.
Mi dico che è la mia piccola Ginevra che mi fa capire che mi è vicina, visto che qualche giorno prima era stato il suo compleanno.
22 AGOSTO mi sveglio, vado in bagno e trovo una piccola perdita.
Chiamo il mio nuovo Ginecologo, che nonostante fosse in ferie mi risponde subito dicendomi di aspettare l’indomani per fare le beta.
Nel pomeriggio inizia il ciclo, corro in ospedale, mi visitano e mi dicono che è troppo presto per vedere qualcosa.
Mi suggeriscono di prender qualcosa per l’ansia e mi prescrivono le beta e gli ovuli di progesterone.
Chiamo il mio ginecologo che in tono dolce e pacato mi dice: dobbiamo aspettare le beta, ma in ogni caso non puoi fare nulla per evitare il peggio.
Avevo già capito.
Le beta erano basse, non crescevano, fino a quando son scese del tutto.
Un altro angioletto era volato in cielo, e con lui un altro pezzo del mio malconcio cuore andava in frantumi.